mercoledì 8 gennaio 2014

Granpa's Memories - Takeshi - (1) -

- Sono passati due mesi. Non era mai trascorso così tanto tempo, prima.-
- Ti preoccupi per lui, figlia mia?-
- Non... -

C'è un momento in cui Kasumi Kenzo, Ingegnere Informatico e genio riconosciuto della famiglia, sempre con la risposta pronta per ogni questione, si trova incapace di parole. Osserva il nonno, inginocchiato accanto a lei di fronte alla statua del Buddha Amithaba collocata nella piccola cappella del Dojo.
Dai bastoncini d'incenso, offerte votive accese a piedi della raffigurazione del Buddha, si levano rivoli di fumo aromatico che pizzicano gradevolmente le narici, sollecitando i sensi e la coscienza ultraterrena.


- E' tuo fratello. Ricordo il modo in cui lo chiamavi. Hīrō. Eroe.
- Ma lo è ancora?
- Non potevi saperlo nemmeno allora. Non puoi saperlo ora. Chiunque può esserlo, come non esserlo. Ma essere meno eroi di altri rende meno meritevoli di amore e compassione? La via per il Samadhi non è per il giudizio, figlia mia.
- Keisuke sente la sua mancanza. Sta male.
- E tu no?

E' una giovane donna sottilissima, fragile d'aspetto e nell'animo, quella che risponde alla domanda del nonno con uno sguardo affilato e pesante, greve di malinconia e lotta interiore. Le mani sottilissime, prima posate delicatamente sulle ginocchia, si chiudono a pugno con forza. Le nocche ossute sbiancano. La schiena s'irrigidisce, le spalle esili paiono appuntirsi come lame per circondarne la testa, quasi protettive.

- E' mio fratello.

Lo ammette a fil di voce, dopo lunghi momenti di silenzio in cui ha lasciato quasi credere al nonno di non avere nulla da dire. Sono tre parole soltanto, ma vibrano di un mondo sconfinato: l'humus emotivo nel fondo del lago della sua anima.

- Non lo conosco, Sofuchan. Forse non l'ho mai davvero conosciuto.
- Avete camminato insieme per poco tempo, Kasumichan. Troppe primavere vi separavano allora, e questo sarebbe stato il momento adatto perché vi riuniste. Ma l'esistenza ha un modo sottile di agire.

- E se fosse...?
- No, bambina. Non lo è.
- Ne sembri così sicuro. Ma bachan è preoccupata e pensa che...
- Dobbiamo avere fiducia. Sta seguendo il suo cammino e questo può averlo portato lontano. Ma non possiamo sapere se sia veramente un male o se rientri in un disegno più ampio di cui non possiamo scorgere il vero fulcro. L'esistenza opera sempre con saggezza, portandoci ciò di cui abbiamo più bisogno. Anche quando non siamo in grado di riconoscerlo.


Kasumi Kenzo rotola nel silenzio, inspirando l'aria impregnata di incenso e inghiottendone l'aroma nel tentativo di purificarsi dentro, fisicamente quanto a livello sottile.
Davanti a lei, posato tra la punta delle sue ginocchia e l'incensiere, il libro di cui voleva leggere brano prima di essere raggiunta dal nonno.




IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI

Preghiera del bardo che protegge dalla paura (1^ parte)


Quando il viaggio della mia vita è giunto alla fine
e , poiché i parenti non possono seguirmi ,
vago solo nello stato di bardo,
possano i buddha pacifici e infuriati intervenire con il potere della loro compassione
e disperdere le fitte tenebre dell’ignoranza.
Quando, separato dagli amici che amo, solo vado vagando
e le forme vacue delle mie proiezioni appaiono,
possano i buddha intervenire con la forza della loro compassione
affinchè i terrori del bardo non emergano.
Quando le cinque luminose luci della saggezza splendono,
possa io, senza paura, riconoscere me stesso ;
quando le forme pacifiche e infuriate appaiono,
senza paura, con fiducia, possa io riconoscere il bardo.
Quando soffro per la forza del karma negativo
posano i buddha pacifici e infuriati allontanare la sofferenza ;
quando il suono della dhàrmata esplode con mille tuoni,
possa esso trasformarsi nel suono degli insegnamenti mahayana.
Quando, senza rifugio, seguo il mio karmapossano i Buddha pacifici e infuriati essere il mio rifugio ;
quando soffro per il karma delle tendenze inconsce
possa il samadhi della beatitudine e della luminosità emergere.
Nel momento della nascita spontanea nel bardo del divenire
possano i falsi insegnamenti dei tentatori non manifestarsi ;
quando per un potere soprannaturale, arrivo dove desidero
possano gli illusori terrori del karma negativo non emergere.
Ora che il bardo della dhàrmata emerge in me,
abbandonerò ogni pensiero di paura e di terrore
riconoscerò tutto ciò che appare come mia proiezione
sapendo che è solo visione del bardo ;
ora che sono giunto a questo punto cruciale
non ho paura delle forme pacifiche e infuriate, mie proiezioni.
Mentre per profonda ignoranza sto vagando in samsara
sulla luminosa via della saggezza
possa il potente Vairocana precedermi
e la sua compagna regina dello spazio Vaira seguirmi
possano essi aiutarmi a superare la pericolosa strada del bardo
e condurmi al perfetto stato di Buddha
Mentre a causa di profonde tendenze sto vagando in sansara
sulla luminosa via della saggezza innata
possano vidyadhara e guerrieri precedermi
e le loro compagne dakini seguirmi
possano essi aiutarmi a superare il pericoloso sentiero del bardo
e condurmi verso la sfera pura dello spazio
Quando seguo il mio karma, senza rifugio,
possa il signore della grande compassione essere il mio rifugio ;
quando soffro per il karma delle tendenze inconscie,
possa il samadhi della beatitudine e luminosità emergere.
Possano i cinque elementi non ergersi a nemici,
possa io vedere le sfere dei cinque Buddha.