giovedì 6 marzo 2014

表面沃尔塔

La prima volta non fu soddisfacente. 
Avvenne quasi per caso, la notte del suo ventunesimo compleanno.  Non aveva mai speso troppi pensieri al riguardo; troppo presa dagli studi, dalla necessità di mettere alla prova le capacità mentali che l'esistenza le aveva fornito per interessarsi ai ragazzi, alle relazioni sociali o al sesso.
Quella sera, festeggiando il loro compleanno insieme, i gemelli Kenzo avevano dato fondo alla scorta di sakè di nonno Hitzugaya, spartendola con gli amici presenti, per lo più appartenenti alla cerchia di Keisuke che, da sempre, era il sole della famiglia. L'accentratore, il sorriso immancabile in ogni circostanza. La persona che tutti cercavano. 
Kasumi non aveva mai bevuto così tanto, prima. In verità non avrebbe nemmeno saputo dire con troppa precisione cosa la spinse a farlo in quella occasione, se non la semplice volontà di sperimentare, una volta soltanto ed in ambiente controllato, la perdita di controllo.
Il gemello le scattò qualche foto per immortalare l'evento, nel solo intento di sorprenderla in atteggiamenti quanto meno insoliti per lei e poterglielo rinfacciare in seguito. Complice l'atmosfera ed una inconsueta propensione alla compagnia, lei non si tirò indietro. Si lasciò fotografare, si mise persino in posa, trovò il modo di sorridere e farsi contagiare dall'energia calda di Keisuke, al punto da lasciarsi coinvolgere persino nelle danze.

Yan Guo. 
Era (ed è ancora) un amico del gemello e discepolo di Hitsugaya, nel dojo di famiglia.
Di poco più grande di loro, frequentava casa Kenzo da così tanto tempo che agli occhi di Kasumi era quasi come un terzo fratello. Forse per questo aveva finto a lungo di non notare come lui la guardasse, o il modo in cui le girava intorno con insistenza nei brevi periodi in cui Lei era a casa, e non in giro per il Core a studiare tra una università e l'altra. Quella sera, quando la invitò a ballare, lo fece con la rassegnazione tipica di chi si attende l'ennesimo "No, grazie" come risposta: lei lo stupì. 
Ad un primo ballo, ne seguì un altro e poi un altro ancora, sino a quando non si ritrovarono soli (il livello di sakè nel suo corpo era tale che non avrebbe saputo dire con certezza come ci fossero arrivati) nella sua camera da letto. Kasumi aveva fuoco liquido nelle vene e si sentiva particolarmente leggera, sciolta come forse mai prima di allora. Brandelli di razionalità ancora presente guidavano i suoi gesti e le parole: voleva mostrargli l'ultima realizzazione olografica, con cui aveva vinto un concorso universitario pochi giorni prima di lasciare Eleria per tornare a casa, in occasione del compleanno.
Lui si sforzò di mostrarsi interessato. Le fece qualche complimento sincero, come sempre ammirato da ciò che la mente di quella ragazza così fragile era in grado di creare; tutta via il suo interesse primario restava Lei, non le sue opere. E su di lei si concentrò, cercando un abbraccio più caldo dei precedenti e proponendole un bacio a fior di labbra, con la cautela che si può usare quando non si ha alcuna certezza della reazione altrui.
Non fu il suo primo bacio, eppure fu il primo in grado di risvegliare qualcosa, dentro di Lei, che fino ad allora era rimasto assopito. Si chiese se fosse colpa del sakè o se fosse, invece, la simmetria dei lineamenti di Yan, ora così vicini da risultare sbiaditi alla vista, a causarle quella sensazione di inusuale piacevolezza. Decise, molto razionalmente, che la questione meritava di essere indagata. L'indagine la portò a sperimentare con lui la perdita della propria verginità, nel corso di quella stessa notte.
Yan fu dolce, rispettoso, probabilmente troppo destabilizzato dall'inaspettata cedevolezza della stessa ragazza che per anni aveva solo guardato, da lontano. L'imbarazzo ed il timore non giocarono a suo favore.
Lei riuscì a trovarlo piacevole solo quando il dolore cominciò ad attenuarsi. A quel punto, però, lui aveva già finito, lasciandola perplessa e ben lontana dall'essere in qualche modo soddisfatta. 
Guardando il soffitto della stanza, illuminato dai colori in movimento dell'holografia ancora attiva, mentre lui si rivestiva si chiese che cosa mai ci trovasse la gente di così speciale, nel sesso. Quella notte, servì a lei per capire che in fondo non le interessava scoprirlo, considerate le premesse. 
A Yan Guo servì per comprendere che non ci sarebbe mai stato altro tra loro.  L'aver stretto fra le braccia il suo sogno l'aveva, in qualche strano modo, sbriciolato. Non era stato in grado di trattarlo nel modo migliore. Forse, semplicemente, non ne aveva i mezzi. Forse Lei non lo aveva permesso. 
Quale che ne fosse stata la causa, scattò tra di loro un tacito accordo: non ne parlarono mai, né tra loro né con altri. 
In seguito, pur continuando a frequentare la sua casa e pur volendole bene, smise di guardarla come fosse l'unico sole in grado di illuminare la sua giornata. 
Non passò molto tempo prima che trovasse una ragazza di cui innamorarsi e dalla quale essere ricambiato.

Kasumi si svegliò il mattino successivo con un solenne mal di testa. Decise in quel frangente che non avrebbe mai più bevuto più di un bicchierino di sakè nel corso della stessa sera.

lunedì 24 febbraio 2014

Opera frattale - Simphony in Black and Red

Si tratta di una olografia realizzata attraverso funzioni matematiche complesse, consistente in stringhe di colore rosso che si muovono ed evolvono nella loro forma immerse in un fondo nero.
E' possibile inserire una variazione del codice di base per cui le stringhe si trasformino in sincronia con una melodia di sottofondo.
L'opera è stata realizzata traendo ispirazione dalla serata in Rosso e Nero organizzata da Hall Point in collaborazione con la Shouye di Horyzon.














Realizzata da Kasumi Kenzo.















domenica 23 febbraio 2014

Unexpected words - Molly Cox (1)


Skyplex Hall Point,
Febbraio 2516




 - Mi tolga una curiosità... «..»  Lei esiste davvero o questa è una sorta di allucinazione dovuta al fatto che non bevo più? «..»  Cioè, non mi fraintenda, lei è estremamente cortese e il suo pensiero per quanto concerne la mia carriera è davvero... apprezzabile, ma, fatico a crederlo possibile... 

-  Le posso assicurare che sono reale quanto lo è lei. «..» Generalmente, per quanto mi è dato di sapere, l'astinenza da alcool comporta disturbi differenti dalle allucinazioni o, quando presenti, comunque queste sono accompagnate da altri sintomi che lei non manifesta. 

-  Sì, lo so che cosa causa l'astinenza da alcol e non ho mai raggiunto livelli di dipendenza tale da portarmi ad una situazione simile. 

« ..» Tuttavia se ciò non le è di conforto può sfiorarmi la mano. « .. » Posso chiederle che cosa nello specifico fatica a credere possibile?

- No, le credo. «..» Mh... no, okay, le credo. « ...» 
   E' che... insomma, ho incontrato molti Corer, Miss Kenzo, alcuni estremamente lucidi, pratici, solitamente tutti ingegneri o simili ma nessuno mai così... pacato e controllato quanto lei, sembra quasi che niente possa scalfirla, Miss Kenzo, e la cosa ha davvero dell'incredibile, specie per la sottoscritta...

- Il fatto che io sia tendenzialmente quieta non significa che non sia possibile scalfirmi. « ...» Sono semplicemente poco incline a mostrare i miei stati emotivi, e preferisco per lo più mantenermi nello stato di quiete quando possibile, poiché gli stati alterati compromettono la lucidità di ragionamento. 





sabato 22 febbraio 2014

Unexpected gifts- Rajko (5)



- Non avevo quasi mai suonato per nessuno.
- Nessuno aveva mai suonato per me. Ti ringrazio. E' una melodia bellissima.

Che Kasumi Kenzo non potrà mai dimenticare.






venerdì 21 febbraio 2014

Unexpected words - Rajko (4)


La giornata sembra trascorsa molto in fretta ed hanno finito di cenare, rigorosamente seduti uno di fronte all'altra e sotto gli occhi curiosi di Hirotaro dietro il bancone del Turtle's Paradise.
Non sembrano mai ritrovarsi a corto di argomenti, e ciò che fanno nel loro tempo insieme è per lo più parlare. Conoscersi.
Per Kasumi si tratta senza dubbio di qualcosa di nuovo. Ha aperto una porta che era abituata a tenere chiusa.
Quando infine inizia ad avvertire in modo troppo netto la presenza, pur discreta, di quel cuoco che era fin troppo avvezzo a vederla mangiare da sola, scocca un'occhiata al ragazzo seduto di fronte a lei.

-  Ti andrebbe di uscire a fare due passi?
- Mi va di uscire, sì. -
Rajko le risponde quieto, come sempre- Basta che non sposti il braccio se ti cammino accanto.
- Ti ho proposto di uscire proprio per camminarti accanto.





domenica 16 febbraio 2014

Granny's Memories - Storie Zen (2)

C'è un quadro nel soggiorno dell'Ingegner Kenzo. 
All'interno di una cornice splendidamente dipinta si trova una tela ricamata a mano, in cui campeggiano parole a punto croce. La qualità del ricamo è ottima, e la tela potrebbe avere un alto valore oltre a quello affettivo.
Si tratta di un dono creato dalla nonna paterna, espressamente per lei. 
Così recita quella tela su cui ogni giorno Kasumi Kenzo medita, muovendo difficili passi sulla via per l'Illuminazione.


"Ti sei svegliato prima dell'alba, ma il tuo nemico non l'hai trovato. 
Quando il sole era basso hai attraversato tutta la pianura, ma il tuo nemico non l'hai trovato. 
Mentre il sole era alto nel cielo hai cercato tra le piante di tutta la foresta,  ma il tuo nemico non l'hai trovato.
Il sole era rosso nel cielo mentre tu cercavi sulla cima di tutte le colline, ma il tuo nemico non l'hai trovato. 
Ora sei stanco e ti riposi sulla riva di un ruscello, guardi nell'acqua ed ecco il tuo nemico: l'hai trovato."



sabato 8 febbraio 2014

Unexpected words & gift - Abe (2)





[La foto ritrae l'Ingegner Kasumi Kenzo di ritorno dalla colonna terraformante di cui ha appena verificato la funzionalità. E' stata scattata dal Dottor Abe Stone, che le ha inviato una copia, aggiungendo una dedica con la firma elettronica.]





venerdì 7 febbraio 2014

Unexpected words & gift - Nika (1)

E' stato un piacere ed un onore lavorare con lei e volevo ringraziarla. Così come volevo ringraziarla per i consigli sull'abbigliamento serale, lo avrei fatto personalmente ma purtroppo nell'ultimo periodo non abbiamo più avuto occasione di collaborare.

Spero che non ritenga troppo sfacciato se le lascio il mio contatto cortex, chiaramente non voglio in alcun modo obbligarla ad utilizzarlo se non lo ritiene opportuno o di suo interesse.
Se l'opera non incontra i suoi gusti può sostituirla, nel retro c'è l'indirizzo della galleria contemporanea dove è stata acquistata.
Nika Pavlova
[ segue contatto personale ]








Opera frattale - A new exploding Simphony




Opera Frattale in mutamento con evoluzioni di colori su algoritmi complessi e trasformazione sequenziale, esplosione finale.
Proiezione olografica quadridimensionale ad alta definizione












Capital City, 2516
Kasumi Kenzo 

martedì 28 gennaio 2014

Misunderstandings - Rajko (2)






- Ti piacciono gli zingari. 
- Non mi piacciono le etichette. [..] Posso trovare gradevole un individuo, e non per questo apprezzarne tutta la genia. 
 - Non è un'etichetta; è un dato di fatto che io sia uno zingaro.  
- Resta un assioma che tu hai generato dal caso particolare, ovvero il fatto che io possa trovare gradevole te come individuo  spostandolo al caso generale, cioè che mi piacciano tutti gli zingari. 
- Non ho capito [ ...]  
- L'assioma, in matematica, è uno dei principi che sono alla base di una teoria e dai quali si deduce ogni altra affermazione. Tu parti ad esempio dal principio secondo cui ... 
- Ho solo capito che ti piaccio. Io... e Nerea 
- Non ho mai detto che mi piaccia, tua sorella.









lunedì 27 gennaio 2014

L1qu1d (1)



E' notte fonda quando il sistema cortex della casa galleggiante rileva un messaggio in entrata.
Il monitor del computer principale sfarfalla e mostra in lettere d'un verde sgargiante le parole che  il sintetizzatore vocale da lei personalmente programmato spande nella stanza, strappandola al sonno con calma ineluttabile.



- z3r0, ci sei?

Ha fatto tardi la notte precedente. I postumi del lungo viaggio uniti alla stanchezza per aver trascorso gran parte della notte in compagnia di Abram Corso la spingono a raggomitolarsi nel caldo piumone grigio. Non risponde, non ancora. Forse, pensa, chiunque sia smetterà di chiamare e si arrenderà al fatto che sto dormendo.
Non è ancora lucida abbastanza da rendersi conto che solo una persona ha i permessi per accedere alla z3r0zone e contattarla a quel modo.

-z3r0? 

Il sintetizzatore vocale non è in grado di rendere le sfumature di delusione e speranza che potrebbero trasmettere le parole seguenti.

-Oh, avanti! A quest'ora sei sveglia. E se non lo eri dovresti ormai esserti svegliata. Lo so che non chiudi mai il programma, o avrei trovato la stanza inaccessibile. [..]  Z3r0? 


Quando i primi barlumi di coscienza riescono a strapparla alla necessità fisica del riposo, quel che si scatena nelle sinapsi è simile ad un incendio cognitivo. La porta a sgranare gli occhi e fissare il soffitto. Le luci del porto filtrano dalla vetrata disegnando sulle pareti spirali d'ombre fluttuanti, mescolate al riverbero verde acido delle parole sullo schermo.

-Mmmmh.

Il programma di sinterizzazione vocale fatica a tradurre in parole scritte per chi sta dall'altra parte quei versi pseudo animaleschi. Ma è abbastanza perché il visitatore si accorga della reazione.

-Oh, finalmente! Stai invecchiando, z3r0? Solitamente non mi lasci in attesa così tanto.

Lei sbuffa da sotto il piumone, spingendosi a strusciare la testa sul cuscino sino ad emergere dal bozzolo con il viso soltanto. Ha richiuso gli occhi, però.

- Solitamente non faccio tardi a bere come stanotte. E tu non mi fai aspettare 8 giorni senza darmi tue notizie.
- Con chi hai bevuto?
- Dove sei stato?
- Ho iniziato io con le domande.
- Quid pro quod, L1qu1d.
- Ok, ok. Ho capito. Il punto è che non posso dirtelo. Mi dispiace, avrei voluto avvisarti ma questa volta il lavoro era grosso e ci hanno messo in silenzio radio fino a task ultimato.

Ascolta attenta, di quando in quando schiudendo le ciglia per sbirciare le lettere verdi comparse sullo schermo. Il respiro regolare  indica una pericolosa inclinazione al sonno, tuttavia pare contenerne il bisogno.

- Ta ma de. E' una noia quando succede. 
- Puoi dirlo, z3r0. Allora, mi hai perdonato?
- Mmh. Don't know yet...un amico di mio fratello.
- Un amico di tuo fratello cosa?
- Fortuna che sono io quella che stava dormendo. Mi hai chiesto con chi avessi bevuto. Questa è la risposta. 
- Quello appena ritornato da...?
- Da non so dove. Sì. Lui.  Ora che ho soddisfatto la tua curiosità, potresti dirmi quale impellente impulso ti ha spinto a cercarmi alle...4 del mattino? Ho una sveglia tra due ore.
- Ti ho cercata appena hanno riattivato le comunicazioni esterne. Pensavo che...
-..che?
- ...che potessi essere in pensiero. 
- Lo ero.
- e infastidita?
- ero anche questo.
- non la sei più?
- a quanto pare non è dipeso da te. Non vedo che utilità avrebbe portare avanti il mio fastidio.
- Bell'uomo?
- Chi?
- L'amico di tuo fratello.
- Non è sgradevole da guardare. Ma perché me lo chiedi? Cerchi un fidanzato?
- Colpito e affondato.
- You deserved it.  Ora posso tornare a dormire?
- Non hai nemmeno detto se sei felice di sentirmi.
- Ti ho risposto. Dovrebbe essere un indizio sufficiente.
- Non cambierai mai?
- Ne dubito. Abbiamo finito? Ho una giornata intensa al lavoro domani e preferirei non essere costretta a coprire sgradevoli occhiaie, che porterebbero ad altrettanto sgradevoli domande riguardo la mia vita privata.
- Not yet. Ti ho chiamata per un'altra questione.
- Ti ci vorrà ancora molto per affrontarla?
- Sto partendo per Capital City.
- Oh, bene. Bon viag...Wait. What?
- Ah ah. Ho la tua attenzione, z3r0?

Quelle poche parole hanno annientato completamente ogni briciola residua di sonno, mettendola sul chi vive. Se fosse un gatto avrebbe le orecchie tese, le vibrisse in agitazione e la coda dritta. Sua maestà Ri, invece, se la dorme profondamente accoccolato ai piedi del letto. Sotto il piumone, naturalmente.

- Shì de.
- Bene, perché ora voglio che mi ascolti. La settimana prossima ricorre un anniversario particolare. E ho deciso che voglio festeggiare l'evento trascorrendo la giornata nello stesso mondo, nella stessa città e possibilmente nella stessa stanza in cui ti trovi tu.
- Non erano questi gli accordi.
- Gli accordi si fanno e si disfano, z3r0. Sono passati dieci anni. Non credi che sia giunto il momento? Io sì. E perché tu sappia che faccio sul serio, ti sto inviando un file. Quando lo aprirai, chiederai a te stessa perché diavolo non lo abbiamo fatto prima. 
- Not so sure about that. Non possiamo riparl...
- Buona notte, z3r0. 

-L1qu1d has left the room.


Non riuscirà più a dormire, gettata in preda ad una sorta di panico emotivo di cui non riesce  a sbrogliare la matassa. 
E quando, diverse ore più tardi, perderà la guerra con se stessa ed aprirà quel file, non potrà fare a meno di ridere, nascondendosi il viso tra le mani.









domenica 26 gennaio 2014

Teachin' Differences - Rajko (1)



- Stai sorridendo più spesso del solito stasera, lo sai sì?
- E...è un problema?
- No; è soltanto una cosa che trovo egoisticamente piacevole da notare.
- Oh. ..Shì de. In vero, è con te che mi sta capitando...più spesso. Dunque presumo sia da imputare all'effetto gradevole della tua compagnia.
- Lo so. Ne stavo andando fiero ....è che sembri una persona così lontana da come sono io, che non pensavo ti potessi andare a genio.
- Wi yiu zhè zhong ganjué. Evidentemente sei stato poco attento quando ho detto che la diversità è un'ottima insegnante.


mercoledì 8 gennaio 2014

Granpa's Memories - Takeshi - (1) -

- Sono passati due mesi. Non era mai trascorso così tanto tempo, prima.-
- Ti preoccupi per lui, figlia mia?-
- Non... -

C'è un momento in cui Kasumi Kenzo, Ingegnere Informatico e genio riconosciuto della famiglia, sempre con la risposta pronta per ogni questione, si trova incapace di parole. Osserva il nonno, inginocchiato accanto a lei di fronte alla statua del Buddha Amithaba collocata nella piccola cappella del Dojo.
Dai bastoncini d'incenso, offerte votive accese a piedi della raffigurazione del Buddha, si levano rivoli di fumo aromatico che pizzicano gradevolmente le narici, sollecitando i sensi e la coscienza ultraterrena.


- E' tuo fratello. Ricordo il modo in cui lo chiamavi. Hīrō. Eroe.
- Ma lo è ancora?
- Non potevi saperlo nemmeno allora. Non puoi saperlo ora. Chiunque può esserlo, come non esserlo. Ma essere meno eroi di altri rende meno meritevoli di amore e compassione? La via per il Samadhi non è per il giudizio, figlia mia.
- Keisuke sente la sua mancanza. Sta male.
- E tu no?

E' una giovane donna sottilissima, fragile d'aspetto e nell'animo, quella che risponde alla domanda del nonno con uno sguardo affilato e pesante, greve di malinconia e lotta interiore. Le mani sottilissime, prima posate delicatamente sulle ginocchia, si chiudono a pugno con forza. Le nocche ossute sbiancano. La schiena s'irrigidisce, le spalle esili paiono appuntirsi come lame per circondarne la testa, quasi protettive.

- E' mio fratello.

Lo ammette a fil di voce, dopo lunghi momenti di silenzio in cui ha lasciato quasi credere al nonno di non avere nulla da dire. Sono tre parole soltanto, ma vibrano di un mondo sconfinato: l'humus emotivo nel fondo del lago della sua anima.

- Non lo conosco, Sofuchan. Forse non l'ho mai davvero conosciuto.
- Avete camminato insieme per poco tempo, Kasumichan. Troppe primavere vi separavano allora, e questo sarebbe stato il momento adatto perché vi riuniste. Ma l'esistenza ha un modo sottile di agire.

- E se fosse...?
- No, bambina. Non lo è.
- Ne sembri così sicuro. Ma bachan è preoccupata e pensa che...
- Dobbiamo avere fiducia. Sta seguendo il suo cammino e questo può averlo portato lontano. Ma non possiamo sapere se sia veramente un male o se rientri in un disegno più ampio di cui non possiamo scorgere il vero fulcro. L'esistenza opera sempre con saggezza, portandoci ciò di cui abbiamo più bisogno. Anche quando non siamo in grado di riconoscerlo.


Kasumi Kenzo rotola nel silenzio, inspirando l'aria impregnata di incenso e inghiottendone l'aroma nel tentativo di purificarsi dentro, fisicamente quanto a livello sottile.
Davanti a lei, posato tra la punta delle sue ginocchia e l'incensiere, il libro di cui voleva leggere brano prima di essere raggiunta dal nonno.




IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI

Preghiera del bardo che protegge dalla paura (1^ parte)


Quando il viaggio della mia vita è giunto alla fine
e , poiché i parenti non possono seguirmi ,
vago solo nello stato di bardo,
possano i buddha pacifici e infuriati intervenire con il potere della loro compassione
e disperdere le fitte tenebre dell’ignoranza.
Quando, separato dagli amici che amo, solo vado vagando
e le forme vacue delle mie proiezioni appaiono,
possano i buddha intervenire con la forza della loro compassione
affinchè i terrori del bardo non emergano.
Quando le cinque luminose luci della saggezza splendono,
possa io, senza paura, riconoscere me stesso ;
quando le forme pacifiche e infuriate appaiono,
senza paura, con fiducia, possa io riconoscere il bardo.
Quando soffro per la forza del karma negativo
posano i buddha pacifici e infuriati allontanare la sofferenza ;
quando il suono della dhàrmata esplode con mille tuoni,
possa esso trasformarsi nel suono degli insegnamenti mahayana.
Quando, senza rifugio, seguo il mio karmapossano i Buddha pacifici e infuriati essere il mio rifugio ;
quando soffro per il karma delle tendenze inconsce
possa il samadhi della beatitudine e della luminosità emergere.
Nel momento della nascita spontanea nel bardo del divenire
possano i falsi insegnamenti dei tentatori non manifestarsi ;
quando per un potere soprannaturale, arrivo dove desidero
possano gli illusori terrori del karma negativo non emergere.
Ora che il bardo della dhàrmata emerge in me,
abbandonerò ogni pensiero di paura e di terrore
riconoscerò tutto ciò che appare come mia proiezione
sapendo che è solo visione del bardo ;
ora che sono giunto a questo punto cruciale
non ho paura delle forme pacifiche e infuriate, mie proiezioni.
Mentre per profonda ignoranza sto vagando in samsara
sulla luminosa via della saggezza
possa il potente Vairocana precedermi
e la sua compagna regina dello spazio Vaira seguirmi
possano essi aiutarmi a superare la pericolosa strada del bardo
e condurmi al perfetto stato di Buddha
Mentre a causa di profonde tendenze sto vagando in sansara
sulla luminosa via della saggezza innata
possano vidyadhara e guerrieri precedermi
e le loro compagne dakini seguirmi
possano essi aiutarmi a superare il pericoloso sentiero del bardo
e condurmi verso la sfera pura dello spazio
Quando seguo il mio karma, senza rifugio,
possa il signore della grande compassione essere il mio rifugio ;
quando soffro per il karma delle tendenze inconscie,
possa il samadhi della beatitudine e luminosità emergere.
Possano i cinque elementi non ergersi a nemici,
possa io vedere le sfere dei cinque Buddha.

Opera Frattale - Bubbling Simphony



Trasposizione grafica in holografia frattale di algoritmi complessi con mutamento in progressione ed esplosione finale.


























Capital City; 2515
Artista: Kasumi Kenzo







Granny's memories - Storie Zen (1)

-Tu sei davvero troppo testarda, Kasumi-chan.
- Non è vero, bachan! Io sono solo certa di quello che...
- Sei certa di non voler fare quello che ti si dice, ma essere convinti di una cosa  è davvero sufficiente a renderla giusta?
- ...
- Vieni, Kasumichan. Siediti qui accanto a me. Ti racconterò una storia. Si intitola: "Obbedienza".





Le lezioni del maestro Bankei non erano frequentate solo dagli studenti di Zen ma anche da persone di ogni ceto e di ogni setta. Lui non citava i sutra né si dilungava in dissertazioni dottrinali. Al contrario, le parole gli uscivano direttamente dal cuore e raggiungevano il cuore di chi lo ascoltava.
Che lui avesse un pubblico tanto numeroso fece infuriare un prete della setta Nichiren, perché tutti i suoi seguaci lo avevano abbandonato per andare a sentire lo Zen. L'egocentrico prete Nichiren si recò al tempio, risoluto ad avere un contraddittorio con Bankei.
«Ehi, insegnante di Zen!» gridò. «Aspetta un momento. Chi ti rispetta obbedirà a quello che dici, ma un uomo come me non ti rispetta. Puoi convincermi ad obbedirti?».
«Vieni qui accanto a me e te ne darò la prova» disse Bankei.
Con aria altera, il prete si fece largo in mezzo alla folla e si avvicinò all'insegnante.
Bankei sorrise. «Vieni qui alla mia sinistra» Il prete obbedì.
«No,» disse Bankei «parleremo meglio se ti metti alla mia destra. Vieni da quest'altra parte».
Con aria sprezzante il prete passò dall'altra parte.
«Come vedi,» osservò Bankei «tu mi stai obbedendo, e io trovo che sei veramente gentile. Ora siediti e ascolta».





martedì 7 gennaio 2014

Unexpected words, part 1

Abraham Stone

" Ecco un'altra cosa che avrei voluto chiederle, Kasumi Kenzo. Mi domandavo se lei non sorridesse mai." [...]  "Dovrebbe farlo più spesso. Le si illumina il viso"


"Lei ha dei vizi, Ingegner Kenzo?"





Elian "Lee" Chernenko


"Dò una festa per festeggiare l'ultimo dell'anno. A casa mia. Ti va di venirci?"